Torna la Festa di Radio Tre a Forlì, dedicata anche quest’anno ad Arte, Cultura, Lavoro. Tre giorni di dibattiti, spettacoli teatrali e concerti – dal 10 a 12 giugno – con le voci e i suoni di alcune delle trasmissioni più amate di Radio3, per riflettere sul tema del lavoro raccontato attraverso più linguaggi.Tra coloro che hanno contribuito a portare in Romagna l’evento, oltre a Comune di Forlì e Fondazione, anche la cooperativa Formula Servizi.
Tra gli ospiti di quest’anno gli autori Paolo Nori, Ermanno Cavazzoni e Cristiano Cavina, – cui sarà affidato il compito di aprire la Festa venerdì 10 alle 16 in piazza Guido da Montefeltro all’interno del programma Fahrenheit – il disegnatore Staino, il matematico e saggista Piergiorgio Odifreddi, l’attrice Laura Curino, l’attore Vinicio Marchioni, la scienziata già Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, i musicisti Petra Magoni e Ferrucci Spinetti e, nelle vesti di scrittore, il cantautore Roberto Vecchioni. Poi ancora, le lezioni di musica con Danilo Rossi e il Quartetto da camera di Mantova con il clarinettista Igor Armani e i concerti del pianista Roberto Prosseda, del gruppo dei SeiOttavi e della Reunion Big Band.Ci sarà spazio anche a Forlì – nella mattinata di domenica – per continuare a portare avanti la campagna, promossa da Amnesty International Italia, Verità per Giulio Regeni.
A fare da trait d’union fra le trasmissioni, sarà il racconto dell’attore David Riondino Il Canto dei Lavori tratto da La piazza universale di tutte le professioni del mondo, folle ed affascinante tentativo di catalogare il mondo inventariandone arti e mestieri del romagnolo Tommaso Garzoni. Del volume sarà, tra l’altro, possibile ammirare – in riproduzione fotografica – una preziosa edizione cinquecentesca conservata nel Fondo Piancastelli della biblioteca comunale di Forlì.
“Radio3 torna a Forlì’ per una delle sue feste dal vivo – spiega il direttore di RAI Radio3 Marino Sinibaldi – con il suo pubblico, con gli ospiti, le voci, i suoni e i temi delle sue trasmissioni ma naturalmente anche con qualcosa di più. Intanto la trasformazione di una piazza, di una chiesa, dei luoghi pubblici della città nello scenario di una manifestazione culturale, come accade anche altrove in Italia. È il destino delle nostre città, essere luoghi pubblici, di incontro, di condivisione, anche di festa. Qualcosa di prezioso che va difeso contro tanti elementi che sembrano compromettere questa dimensione. C’è poi un tema, al centro dei tre giorni, che rafforzano questa intenzione e questa identità. A Forlì parleremo, come fa sempre Radio3 nella sua quotidianità, di arte e di musica, di teatro e di letteratura, di scienze, di cinema e di tutto quello che, senza inclinazione elitaria, consideriamo cultura. Ma lo faremo mettendo al centro una parole chiave, un tema grande come una vita o un’intera civiltà. Parleremo dunque molto, anzi essenzialmente, di lavoro.
Già un anno fa abbiamo spiegato perché la Romagna (senza dare al termine una determinazione geografica troppo precisa e riduttiva) ci sembra il luogo ideale per parlarne. La storia, la terra, gli uomini, i pensieri, persino l’arte di questa regione ci sembra portare i segni di una esperienza e di una attenzione particolare. Non semplice, non scontata né idilliaca, naturalmente. Discuteremo del significato culturale delle trasformazioni del lavoro, delle minacce e delle sfide che contengono e racconteremo uno straordinario antico almanacco dei mestieri (La piazza universale di tutte le professioni del mondo di Tommaso Garzoni, che proprio in una biblioteca di Forlì è custodita) ma anche i nuovi robot che cambiano questa storia. Parleremo di immigrati che arrivano qui per lavorare e di ragazzi italiani che per lavorare emigrano e dedicheremo uno spazio particolare a un ragazzo italiano che nel mondo ha perso la vita. Chiederemo anche a Forlì, come facciamo da mesi, “Verità per Giulio Regeni”.